
Le
tracce più antiche a testimonianza della coltivazione della
vite e della produzione di vino risalgono ad almeno
7000
anni prima di Cristo. Aldilà del potere inebriante
e del piacere che da sempre ha accompagnato la sua assunzione, il
vino, soprattutto per le popolazioni rurali, spesso caratterizzate
dalla difficoltà di trovare cibo in quantità, ha sempre
rappresentato un
fattore alimentare importante per la sua resa
energetica e l'immediata sensazione di benessere che riusciva a
conferire.
Già Hippocrate, più di 2500 anni fa ne tesseva le
virtù sia "
nella salute come
nella malattia. "
Negli ultimi decenni diversi studi, sostenuti da correnti di pensiero
che, pur riconoscendo il danno dovuto all'abuso di questa bevanda
(ma quale abuso di sostanze o alimenti non finisce col nuocere?)
hanno riconosciuto il vino non più come semplice bevanda
ma come un
fattore di protezione della
salute.
Studi fatti nel 1981 hanno evidenziato come il rischio per malattie
cardiovascolari fosse maggiore negli astemi e nei grandi bevitori
rispetto ai bevitori moderati: l'astemio paradossalmente correrebbe
gli stessi rischi del grande bevitore.
A conferma molti studi di carattere epidemiologico e biochimico
dedicati a spiegare l'ormai famoso "
paradosso
francese" secondo il quale la mortalità per malattie
cardiovascolari di tale popolo sarebbe inferiore a quella di altre
popolazioni con un alimentazione simile ma senza un particolare
consumo di vino.
Tutto questo non è legato alla componente alcolica ma al
ruolo di altre sostanze naturali del vino - ne sono state identificate
circa 400 diverse - gran parte delle quali (come i polifenoli e
alcuni gruppi vitaminici ed enzimatici) sono in grado di stimolare
le difese dell'organismo.
Autorevoli specialisti, hanno affermato che "
due
bicchieri di vino al giorno possono svolgere un'azione preventiva
contro l'influenza e alcune malattie virali."
Una sostanza fenolica di sicuro interesse terapeutico è il
resveratrolo, una sorta di antibiotico
naturale che la vite produce per combattere le infezioni e che nell'organismo
umano, inibendo l'aggregazione delle piastrine, ha il potere di
ridurre la viscosità del sangue, impedendo la formazione
di depositi di grasso nelle arterie e provocando un conseguente
abbassamento del tasso di colesterolo.
Nella vite è presente soprattutto nella buccia del frutto
e da questa viene estratta durante la fermentazione, la temperatura
e la quantità di alcol sono, probabilmente, fattori importanti
per una completa e rapida estrazione.
->
seguente -->